c`e` un incontro quotidiano che scandisce e rende piu` bella la nostra vita, che ci sa sorprendere creando connessioni inattese e meravigliose. l`incontro con il cibo. e anche il destino del protagonista di questo libro e` intrecciato con le pietanze "saporito`se" di cui si nutre, dalla nascita in calabria alla maturita` nel nord. il cibo e` identita` e qui diventa motore del racconto: un`appassionata storia di formazione attraverso i sapori e le fragranze che rinsaldano il legame con le origini, accompagnano il distacco dalla propria terra, annunciano il brivido dell`ignoto. ecco dunque le tredici cose buone del natale, i piatti preparati con giorni di anticipo, che lasciavano intuire all`autore bambino il ritorno imminente del padre dalla germania. e poi, nell`adolescenza, nuovi appetiti che troveranno soddisfazione nella letteratura: libri prelibati che trasformano l`autore in un lettore onnivoro. quando tocchera` a lui abbandonare il paese per un impiego in germania, dove incontrera` la donna della sua vita e poi con lei decidera` di stabilirsi in trentino - a meta` strada tra i loro mondi d`origine -, sara` ancora un piatto a celebrare la nuova vita: la polenta con la `nduja, sintesi perfetta di nord e sud. carmine abate racconta il legame con la terra - la fatica che comporta, ma pure le dolcezze, l`incanto - e poi gli affetti, i sogni e i successi di chi sperimenta luoghi e sapori lontani, scegliendo di vivere, sempre, per addizione. |