dalla leggendaria lotta di guglielmo tell, un filo sottile lega le terre alte alla tentazione della ribellione. in oltre settecento anni di storia, le `alpi libere` hanno avuto seguaci autorevoli e interpreti esemplari. dagli artigiani eretici che si sacrificarono con fra dolcino ai piedi del monte rosa, ai partigiani che fermarono i nazifascisti sulle montagne di cuneo e belluno, fino ai movimenti contemporanei contro il treno ad alta velocita` in valle di susa. questo libro raccoglie le storie dei montanari e degli alpinisti che seppero disubbidire agli ordini, costruendo sulle montagne rifugi di resistenza, avamposti di autonomia e laboratori di innovazione sociale. come una risorgiva carsica che emerge dalle profondita` del tempo, la montagna si ricorda di essere diversa e fa sentire la sua voce fuori dal coro. una vecchia idea, forse un`utopia, che non ha ceduto al consumismo delle pianure e rinasce di tanto in tanto in forme nuove e dirompenti. in mezzo al conformismo della maggioranza valligiana, si alza il grido di chi rivendica una diversita` geografica e culturale, compiacendosi dell`antico vizio montanaro di sentirsi speciali e ospitare i diversi, i ribelli, i resistenti, gli eretici. |