"che cos`e` la legge? e la banderuola d`un vecchio campanile, diceva tolstoj: cambia a seconda di come spira il vento. ma quel vento soffia dai nostri polmoni, dalle nostre gole: siamo noi, il vento. anche se in genere non ci facciamo caso, e anzi siamo convinti del contrario. ogni legge, insomma, e` un po` come uno specchio, una superficie riflettente. noi, per lo piu`, ci concentriamo sullo specchio, senza osservare l`immagine riflessa. ma in quell`immagine c`e` la fotografia d`un popolo. nelle regole giuridiche si riflette una storia nazionale, e poi le tradizioni, la cultura, l`etica, il costume; e si riverberano le passioni del momento. la cifra unificante del nostro sentimento, qui e oggi, sta tutta in un risentimento. si condensa in un rancore collettivo che a sua volta s`alimenta d`insoddisfazione per come girano le cose, di presagi nefasti sul futuro, d`impoverimento economico e morale. da qui il degrado dei nostri rapporti politici e civili, da qui i nostri cattivi umori. da qui, infine, il racconto che si dipana attraverso questo libro: ventuno capitoletti disposti in ordine alfabetico, da anagrafe a zapping. l`alfabeto del nostro scontento." (michele ainis) |