l`onesto uso della memoria e` il piu` valido antidoto all`imbarbarimento. e lo e` in ogni stagione politica, in ogni momento del dibattito culturale, in ogni epoca della storia. un uso onesto che, in quanto tale, presuppone non ci si rivolga al passato in cerca di una legittimazione per le scelte di oggi. anzi, semmai, per individuare in tempi lontani contraddizioni che ci aiutino a modificare o a mettere a registro quel che pensiamo adesso. ben diverso (e diffuso, purtroppo) e` il ricorso a forzature della memoria come arma per farci tornare i conti nel presente. un`arma usata con infinite modalita` di manipolazione, che producono danni quasi irreparabili alla coscienza storica, deformano il passato, intossicano il ricordo collettivo anche dei fatti piu` prossimi. e che, come tale, merita di essere combattuta. paolo mieli ce lo dimostra attraversando secoli di storia, ricostruendo storie grandi e piccole, facendoci guardare a fatti apparentemente noti con un occhio diverso e disincantato, perche` "infinite sono le leggi che regolano lo studio del tradimento nella storia. ma due sono superiori alle altre. la prima: chi vince non verra` mai considerato un traditore. la seconda: il tradimento e` questione di date, cio` che oggi e` considerato un tradimento, domani potra` essere tenuto nel conto di un atto coraggioso". |