"dopo `i promessi sposi`, non esiste, nella letteratura italiana, nessuna rappresentazione d`una citta` cosi` ricca, complessa, variegata, sonora come nella bellissima `l`adalgisa`. come in manzoni, la citta` e` milano: la storia, la societa`, la psicologia, la cultura, i costumi, i riti, la lingua, l`esistenza quotidiana di milano, di cui gadda vuole rappresentare la totalita` enciclopedica. niente deve sfuggire al suo sguardo onnicomprensivo di storico-entomologo-mineralogista: nemmeno il minimo frammento o la minima possibilita`... la sua milano era quella moderna: tra la fine dell`ottocento e il 1940; la milano degli anni in cui scriveva febbrilmente romanzi destinati a rimanere incompiuti. malgrado lo sguardo satirico, aveva per quella citta` un affetto senza limiti. amava il suo senso di gruppo, l`affettuosita` sincera e recitata, `la festevolezza e allegria squillanti`, la bonomia un po` sciocca, il moralismo spesso grottesco, la velocita` in tutte le occasioni della vita, l`intraprendenza, il buon senso a volte assurdo, un vago alone di demenza e, soprattutto, una vocalita` femminile che nessun freno poteva arrestare." (pietro citati) |