"il paese sbagliato" alla sua prima pubblicazione, nel 1970, mise a nudo le deficienze di una scuola vecchia e inadeguata. da allora molto e` cambiato, eppure l`insegnamento continua a essere sotto tiro, vittima delle storture di un sistema burocratico e inefficiente, mentre la televisione tende a occupare il tempo una volta dedicato ai giochi e alla lettura. capire che scrivere e` "scoprire gli altri", che le parole sono anche suoni e colori, che la storia non e` quella dei manuali, che si puo` stare insieme, anche se diversi, e` quanto hanno imparato gli allievi di mario lodi. il suo diario racconta quell`esperienza suggerendo il modello di una scuola che innanzitutto vuole educare, e che crede nello studio come occasione di crescita morale e civile. con una "lettera aperta ai giovani maestri". |