la storia e` quella di papa giulio ii che, una volta morto, cerca di varcare le porte del paradiso ma viene respinto da san pietro. furibondo, cerca di convincere il piu` antico collega che la sua idea di chiesa e` vecchia e superata, cerca di "convertirlo" agli ideali della forza, del denaro, del potere. ma, nonostante lo minacci con le sue armate, dal paradiso rimarra` fuori. al di la` della caricatura personale, un giulio ii ubriacone, omosessuale e sifilitico ricavato in parte dalla vox populi del tempo, l`aspetto piu` sovversivo del dialogo e` lo svelamento della degradazione del papato come istituzione. e ovvio che un uomo prudente in termini di ortodossia come erasmo poteva essere orgoglioso del suo pamphlet in comunicazioni private ma non poteva permettersi di firmarlo, e che quando i suoi ex amici luterani prendono lo iulius come un libro-bandiera per le proprie battaglie si impegnera` a fondo per negarne la paternita`. ma i moderni filologi, tra i quali eccelle silvana seidel menchi, glielo riattribuiscono a distanza di circa cinque secoli in maniera inoppugnabile. la storia di questo libello, che la curatrice ripercorre nel saggio introduttivo, attraversa gli anni cruciali della riforma e incrocia tutti i protagonisti della grande battaglia teologico-culturale che ha forgiato l`europa all`inizio della modernita`. |