lo storico marco cimmino scrive nell`introduzione al volume: "in questo libro non si spiega la catastrofe di caporetto: innanzi tutto perche`, per chi lo ha scritto, non si e` trattato di una catastrofe, bensi` di un successo, e poi perche` a rommel non interessavano le spiegazioni strategiche ne` la filosofia della guerra, come a uno storico o a un polemologo. quel che, evidentemente, spinse rommel a scrivere questo libro fu il desiderio di mantenere vivo il ricordo di una grande impresa: cristallizzarlo e, soprattutto, renderlo esemplare, farne uno strumento di emulazione e di apprendimento. non bisogna mai dimenticare che, nel 1937, anno in cui vide la luce la prima edizione di "fanteria all`attacco", rommel insegnava alla scuola di guerra di potsdam: la cattedrale del prussianesimo. egli era una sorta di leggenda per i giovani ufficiali: a sua volta il piu` giovane pour le me`rite della fanteria tedesca nella grande guerra. va da se` che il suo libro fosse visto come una sorta di vangelo laico per i futuri eroi della germania". |