nei decenni seguiti al secondo dopoguerra, la meritoria figura del "mio dottore", come si usava dire, e` entrata via via in dissolvenza, si e` consumata, svuotata, fino a lasciare di se`, soprattutto nelle generazioni piu` mature, soltanto un ricordo permeato di rimpianto. oggi "il dottore" non c`e` piu`, ma quello che conta, al di la` dell`elogio del passato, e` non rassegnarsi all`idea che i suoi pregi e principi debbano considerarsi un patrimonio irrimediabilmente perduto. la diagnosi della "scomparsa del dottore" formulata qui da giorgio cosmacini puo` essere la premessa di una prognosi che anticipa, auspica se non altro, con lo sguardo rivolto ai medici di domani, un recupero dei valori di cui quella figura era depositaria. |