"e del poeta il fin la meraviglia", affermava giovan battista marino, e veramente e` fonte di meraviglia l`"adone", il maggior manifesto poetico del barocco italiano ed europeo. nella favola di adone, antieroe passivo e femmineo, negazione dell`eroe forte e coraggioso, in un divertito e continuo rovesciamento si mescolano e insieme si negano tutti i generi tradizionali, dalla favola mitologica al poema cavalleresco, al romanzo d`avventura. e nell`esile storia del giovinetto amato da venere e ucciso da un cinghiale si innestano come in un caleidoscopio innumerevoli digressioni e straordinarie prove di virtuosismo poetico, in cui marino trasfuse tesori di poesia attinti da un`infinita selva di autori antichi e moderni, ripresi, contaminati, variati. l`"adone" e` un poema che creo` da se` le sue regole dettando un nuovo modello alla poesia della sua epoca perche`, come affermava l`autore, "la vera regola e` saper rompere le regole a tempo e luogo, accomodandosi al costume corrente e al gusto del secolo". |