"perche` e` nato lord ed e` alto piu` di sei piedi!". questa, nelle parole di john keats, la vera ragione dello strepitoso successo di george gordon byron. e c`e` gia`, in questo sferzante giudizio, lo sguardo che osa spingersi oltre la barricata di una leggenda vivente, di byron e soprattutto del "byronismo", di un`efficacissima costruzione di se` quale luciferino seduttore, signore dei salotti londinesi. riprendendo l`intuizione keatsiana, franco buffoni ci svela definitivamente l`uomo byron: capace di amare soltanto ragazzi, ossessionato dal rimpianto per il suo grande amore perduto, edleston, in una societa` quella inglese del primo ottocento - in cui l`omosessualita` era punita con la gogna e l`impiccagione. dietro la maschera del fratellastro incestuoso e dell`homme fatal, c`e` dunque la verita` di un`intera vita in fuga, costretta a celare un segreto "infamante" conosciuto solo da pochi. tra questi, il servo-amante fletcher, coetaneo di byron, che in questo libro rivela molte vicende finora taciute nelle biografie ufficiali del poeta: dall`iniziazione alla corte di ali` pascia` in albania, durante il grand tour, al suo innamoramento non corrisposto per shelley, dal misero fallimento del suo matrimonio di facciata alla passione per lukas, giovane patriota con cui byron si lego` durante la sua ultima, fatale avventura politico-militare in grecia. |