"negli ultimi tempi mi capita di indugiare un po` di piu` davanti allo specchio. non un fatto professionale, come il trucco prima di uno spettacolo o una prova costume, o addirittura lo studio di una particolare espressione del viso; no, non e` per questo. mi capita per lo piu` a casa, in macchina, per strada, davanti a una vetrina, ed e` un fatto improvviso, involontario. non mi cerco, mi scopro, diverso. per carita`, sono sempre io, brignano, il fantasista. nel traffico mi squilla il cellulare e, mentre che rispondo, m`intercetto senza volerlo dentro lo specchietto. quello sguardo... quello strizzare gli occhi, come quando qualcosa fai fatica ad ascoltarla. io li ho gia` visti! sono arrivato. "tenga il resto..."- "grazie brigna`, sei forte..." buon lavoro. entro dritto in teatro, ma mi fermo. sul manifesto c`e` un particolare, m`era sfuggito o forse... mica tanto! la mano destra, quella li` sul cuore... no. nun po esse`. quel modo di raccogliere le dita, come se dentro ci stesse un segreto, qualcosa che ti sfugge e vo` scappa`, era lo stesso gesto de papa`. de quando non trovava le parole pe` ditte: "abbi fiducia... ce sto io...". "tutto suo padre" compita un bimbo dietro le mie spalle. perplesso, domanda: "che vuol dire?". "e come te lo spiego..." risponde il suo, di padre. e lo capisco. io stesso pensavo fosse soltanto un titolo, facile da restare impresso nella memoria, ma adesso... so che c`e` dietro tutta un`altra storia". |