"una donna disposta a sfruttare se stessa, anima e corpo, senza restrizioni, senza scrupoli morali e senza misticismo, e` una forza della natura paragonabile all`elettricita`, della quale si dominano i capricci senza mai penetrarne il mistero originario": per quanto cinica possa sembrare, e` questa la "morale" che l`autore stesso, giunto quasi all`epilogo del suo libro, trae dalle storie che ha narrato. perche` dei cinque personaggi che incontriamo nella prima, memorabile scena - il giovane squattrinato che aspetta un`avventura da "acchiappare al volo", il disertore dell`esercito coloniale, il pittore tedesco che intuisce la presenza della morte nei luoghi che dipinge, l`inquietante macellaio - l`unica a cavarsela e a diventare "potente", e forse anche l`unica a sopravvivere, sara` la donna: la prostituta nelly. alla fine dell`interminabile notte trascorsa al lapin agile (celebre cabaret di montmartre), dove sono stati costretti ad affrontare a colpi di pistola una banda di malviventi acquattati nel buio, i quattro uomini si avvieranno infatti verso un destino variamente funesto - mentre nelly andra` incontro alla vita da "conquistatrice". quando la ritroveremo, nel 1919, sara` diventata "la divinita` della strada, ma di una strada arricchita dalle folli prodigalita` di tutti gli scampati al massacro". "sono tutti morti per la mia salute fisica e morale" pensera`. e ad alta voce aggiungera`: "naturalmente!". con un saggio di guido ceronetti e una postfazione di francis lacassin. |