vent`anni fa questo libro raccontava per la prima volta le storie normali di adolescenti gay normali. a casa, a scuola, al bar, in parrocchia, in vacanza. tirandoli fuori da un fasullo, grottesco, irreale "torbido mondo degli omosessuali". ma sottraendoli anche al piu` terribile dei coni d`ombra: quello dell`invisibilita`, della cancellazione di ogni identita` (agli altri, ma anche a se stessi) e dunque dell`impossibilita` di vivere, niente di meno. questo libro tenero e commovente - tessuto solo con le voci dirette ma intime dei ragazzi che in prima persona raccontano la loro vita quotidiana, spesso fatta di paura, di incertezza, di esclusione - finisce via via, col passare del tempo, per risuonare come un grido. oltre tremila lettere scritte all`autore dicono che "ragazzi che amano ragazzi" ha cambiato la vita di migliaia di persone, non solo omosessuali. ma come e` possibile che ragazzi piu` giovani di queste pagine affermino che storie di un`italia di vent`anni fa sono ancora le loro? significa che il poco o tanto che e` cambiato non basta. con l`implacabilita` di uno specchio, "ragazzi che amano ragazzi" ci rimanda oggi l`immagine di tutta l`arretratezza e l`incivile crudelta` di questo immobile paese. l`attualita` di questo libro e` un manifesto della vergogna italiana. |