lazzaro, l`amico di gesu`, e` malato. marta e maria, le sorelle, lo mandano a dire a gesu`. "signore, ecco, il tuo amico e` malato". udendo quelle parole, gesu` dice: "questa malattia non e` per la mor-te, ma per la gloria di dio, perche` per essa il figlio di dio venga glorificato" (giovanni 11,4). lazzaro pero` mori`, dunque la sua malattia era mortale. eppure quella malattia non fu per la morte, non fece il gioco della morte, perche` divenne fonte di fede. se quella malattia non e` per la morte, c`e` nella nostra epoca una malattia che sia per la morte? c`e`, risponde kierkegaard, ed e` la disperazione. la disperazione e` il peccato dell`uomo contro il mondo, contro gli altri, contro dio. e la malattia dello spirito, del se`, la malattia che fa desiderare la morte pur tenendo sempre in vita, pur condannando sempre alla vita. per questo la disperazione e` per la morte, e` a servizio della morte senza essere mortale, fa vivere la morte senza concedere la morte. la malattia per la morte, pubblicata nel 1849, e` una fenomenologia della disperazione, e descrive una parabola che va dalla disperazione che non sa di essere tale alla disperazione che sa se stessa e sfida il mondo e dio. e il capolavoro di kierkegaard, in cui i fili della sua riflessione psicologica, teologica e filosofica trovano la piu` alta e compiuta formulazione. |