frequentano le scuole medie o i primi anni del liceo. giocano al fast sex: sesso occasionale, divorato come un cheeseburger, in fretta, piu` o meno avidamente, ignorando che restera` sullo stomaco, che non andra` mai giu`. lo fanno sul web, nelle discoteche, soprattutto nelle scuole. e un rito trendy. e un esorcismo collettivo. serve per ammortizzare la vertigine del vuoto, tenere a bada la noia, segnalarsi, lasciarsi andare alla deriva per forza d`inerzia, senza scegliere. cosi` i quasi bimbi vendono e comprano corpi per pochi euro, per una ricarica, per un aiuto nei compiti, per una scommessa, per realizzare un filmato da caricare in rete. sono irretiti da sogni ciarlatani, intossicati da una brodaglia di messaggi rancidi. accuditi dai media, dal mercato, dal web, soli in bali`a di un cortocircuito tra cattivi esempi pubblici e privati, omissioni formative e affettive. talvolta, poi, il gioco della piccola escort e del baby utilizzatore sconfina nello stupro. dopo "ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano principessa" e "l`eta` indecente", marida lombardo pijola, in un altro libro choc, esplora nuovamente il mondo segreto dei ragazzini. lo fa attraverso l`intensa narrazione di una storia vera e drammatica, quella della tredicenne nina. attraverso le voci e le foto dei ragazzini intercettate sul web. attraverso l`analisi documentata di un fenomeno che sta dilagando alla velocita` della rete, a ogni latitudine e in ogni ambiente sociale, in un sottosuolo di riti e pensieri sconosciuti al mondo degli adulti. |