il libro ricostruisce il dibattito dell`epoca della grande guerra sulla "poverta` d`esperienza" per concentrarsi, infine, su una voce in controtendenza, quella del giovane lukacs. a lui viene ricondotta l`idea di una "filosofia povera": di una filosofia, cioe`, che rovescia il giudizio della cultura del suo tempo e vede nella poverta` non un limite, ma una risorsa del pensiero, un principio etico e politico su cui fondare una riforma dell`ontologia moderna, senza attese utopiche o nostalgiche per una redenzione a venire. |