le autobiografie solitamente appartengono a uno di due tipi, a seconda che l`obiettivo principale dell`autore sia `storico` o psicologico`. bion opta senz`altro per entrambi i tipi, ma la sua scelta e` motivata esclusivamente da criteri scientifici. l`obiettivo che bion si pone, infatti, e` nientemeno che la verita`, e la verita`, per uno psicoanalista, e` innanzitutto la verita` psicoanalitica, per ottenere la quale non ha alcuna rilevanza che i `fatti` della memoria corrispondano a fatti oggettivi. vuol dire allora che bion ci dovra` proporre una ricostruzione del suo sviluppo interiore attuata applicando gli strumenti della psicoanalisi su un soggetto che e` lui stesso? che ci dara` un`autoanalisi per autobiografia? niente affatto. bion, coerentemente con i suoi intenti, racconta dunque dei fatti oggettivi (e che fatti! la realta` dell`india coloniale, i valori dell`inghilterra tardo-vittoriana, la prima guerra mondiale) ma, avverte, quei `fatti` vanno presi solo come `memorie`, di cui uno psicoanalista conosce bene la dimensione fantasmatica. e tuttavia, la verita` psicoanalitica stessa non verra` mai narrata nei suoi termini, ma solo attraverso quei fatti! |