piogge di fuoco divorante, mari tempestosi, ghiacci e rocce di un mondo vuoto di uomini, luci radianti, deserti combusti: con somma potenza di immagini, con il ritmo che il verso libero imprime a un linguaggio avvolgente, e in un costante intreccio di saperi (arte, scienze naturali, letteratura), sebald ci offre nel poemetto "secondo natura" - opera prima - un trittico che gia` contiene in nuce i caratteri della sua futura narrativa. i passeggiatori e gli emigrati dei romanzi e dei racconti sono gia` tutti qui prefigurati: la tragica vita del pittore grunewald e di un suo misterioso doppio nella terrificante descrizione di opere come la pala d`altare di isenheim; il viaggio dell`esploratore e medico settecentesco g. w. steller alla scoperta, con vitus bering, dello stretto marino fra i ghiacci della siberia e dell`alaska; un`autobiografia, dalla nascita sotto le bombe, in un mattino di primavera, alle peripezie della famiglia e ai vagabondaggi europei, cosi` simili a quelli di jacques austerlitz. "secondo natura" e` il primo dei tanti viaggi che sebald ha intrapreso nei territori di una natura colta con sguardo snebbiato, nelle sue incessanti metamorfosi. |