di lui si conosce solo la firma: b. traven (e gia` quella "b" e` un indovinello). nessuna fotografia, niente interviste, solo una ridda di ipotesi confuse. milioni di copie vendute e niente indizi. lo chiamano lo scrittore fantasma e su di lui si diffondono improbabili leggende. si dice che sia un americano espatriato, un anarchico tedesco, jack london redivivo, un esploratore artico, un lebbroso. critici e giornalisti, curiosi, cominciano a cercarlo dappertutto. lui resta nell`ombra. dal suo eremo messicano traven diventa il maestro segreto di tutta una generazione di reclusi o, volendo, di impostori. salinger, pynchon, lessing, pessoa, lo stesso von arcimboldi di bolano: tutti incespicano correndo dietro la scia della cometa. imitatissimo e in fondo inimitabile, traven - il virtuoso degli pseudonimi, l`uomo enigma piu` che un esempio e` un monito beffardo. il romanzo racconta la sua fuga rocambolesca mentre sulla scena si alternano mute comparse e grandi protagonisti della storia: eric musham e rosa luxemburg, george grosz, frida kahlo e tina modotti, luis bunuel. b. traven e` colui che ha inventato "la scomparsa dello scrittore" come dato essenziale della biografia di un autore: l`inganno della letteratura, l`inganno (e l`arcano) della politica. da cosa stesse scappando non e` chiaro. non aveva mai cercato il successo o la fama. solo gloria. la gloria ridicola e perfetta dell`anonimato. |