personalita` vibratile e tormentata di tenore dalla voce d`impatto eccezionale, monolitica eppure addestrata a virtuosismi tecnici inattesi, a tanta dottrina vocale franco corelli pervenne attraverso un affinamento ne` facile ne` indolore, tra dubbi e dilemmi, scoramenti ed orgogliose consapevolezze, sofferti in privatissima solitudine, sia pure con il sostegno di una consorte che seppe svolgere per lui una discussa quanto insostituibile funzione di music coach. artista di prestigio incontestabile, collega alla pari di celebrate primedonne (nilsson, tebaldi, callas) corelli vantava una prestanza d`atleta, rara avis nella categoria tenorile che annovera ancora troppe sagome risibilmente inadeguate. figurava per questo romanticamente credibile in tanti eroi del teatro verdiano (alvaro, ernani, manrico pressoche` ineguagliabile), o nelle piu` prestanti delle figure pucciniane (in primis, calaf eclatante). sensazionale raoul de nangis e pollione mai inferiore a quelli piu` celebrati, in carmen fu un veemente jose` dando uguale risalto alla facies piagata del personaggio. prestando ascolto ad una capacita` di autocritica fin eccessiva che lo determino` a farsi rimpiangere piuttosto che compiangere, corelli preferi` abbandonare le scene dopo venticinque anni e piu` di carriera internazionale (tra scala, san carlo, mmf, staatsoper di vienna, met), forte di un lascito documentale esaustivo quanto pochi altri. |