"dunque realismo! - proclama l`autore nella premessa al suo romanzo - e realismo vuol dire verita`, vuol dire ricerca di cio` che veramente succede, sia pur doloroso e brutto; vivisezione, fisiologia palpitante, studio della vita quale essa si mostra, senza rispetti umani e senza reticenze." e l`esortazione e` decisamente messa in atto nelle pagine del volume, che sono dense di vividi personaggi - primo fra tutti, la camaleontica protagonista nana`, che, partita da parigi, arrighi fa capitare "per caso a milano sullo scorcio del 1869" - e che fotografano un mondo, quello della milano della seconda meta` dell`ottocento, con la lucidita` di chi non e` disposto a nascondere proprio nulla. "...nana` giunta a milano non era piu` ne` poteva essere piu` la stessa donna ch`ella era a parigi. io l`ho conosciuta nei pochi mesi che stette nella mia citta`, l`ho studiata e ho trovato che il mutamento avvenuto in lei era cosa degnissima di studio attento e profondo, e che il mondo milanese che s`aggirava intorno a lei sarebbe stato un vero peccato mortale se lo si fosse trascurato e non si fosse pensato da alcuno a portarlo innanzi ai lettori, fotografato a caldo in una fisiologia di costumi contemporanei." |