dopo sei anni trascorsi in francia, il giovane musa torna nel suo paese, la siria. non puo` prevedere che, appena sceso dall`aereo, sara` arrestato dalla polizia, torturato nella sede dei servizi segreti e condannato senza processo sulla base di un`accusa assurda: quella di appartenere, lui cristiano non praticante, al movimento dei fratelli musulmani. questo romanzo, dolorosamente autobiografico, racconta l`odissea durata tredici anni nelle carceri di hafiz al-assad, la storia di una resistenza quotidiana alla violenza che annulla i corpi e le menti degli uomini. a tadmur - la prigione del deserto dove migliaia di detenuti cercano di sopravvivere ammassati l`uno sull`altro - musa costruisce attorno a se` un guscio, una "conchiglia", per proteggersi e osservare l`atrocita` che lo circonda. a tadmur impara a "scrivere con la mente", ad aspettare e, per un attimo, riesce a vivere una delicata relazione con un compagno di prigionia. con una scrittura limpida e poetica, mustafa khalifa ha trasformato in romanzo l`inferno della sua esperienza carceraria, e il suo libro non e` solo denuncia, ma anche amara riflessone sull`estensione dell`orrore di cui si macchiano gli esseri umani. prefazione di ugo tramballi. |