Thom Chacon è uno bravo, incide poco ma, quando lo fa, lascia il segno. Canzoni vere, profonde, intense, toccanti. Canzoni che narrano delle storie, che parlano della vita di ogni giorno, che descrivono paesaggi: da vero storyteller Thom lascia un segno profondo nell'ascoltatore.Marigolds and Ghosts, terzo disco in otto anni dopo Thom Chacon e Blood in The Usa, è una perla rara. E' un disco breve, meno di trenta minuti, dove non c'è una nota nda buttare, dove ogni canzone è una storia, ma è anche splendida, coinvolgente, toccante. Siamo all'inizio dell'anno ma,ne siamo sicuri, Marigolds and Ghosts sarà tra i primi, nelle scelte finali del 2022. Di nuovo disponibile.
Le canzoni solitarie per anime ferite del cantautore statunitense raccontano l'America dei nativi, degli immigrati, dei perdenti e dei sopravvissuti con una straordinaria efficacia e un'affascinante narrativa: lo si capisce bene ascoltando la cronaca di questo concerto registrato a Castel Roncolo (BZ) il 7 maggio 2021 con l'accompagnamento del bassista di Bob Dylan Tony Garnier e del dobroista Paolo Ercoli. Le registrazioni sono un compendio dei temi, della poetica e delle atmosfere alla base del repertorio di Chacon che fa venire in mente il tenore di alcuni dischi di Bob Dylan e Townes Van Zandt. Ill concerto è pura magia che lascia intravedere la meraviglia della frontiera americana e gli affascinanti paesaggi di confine e le tante storie che li abitano. Inciso con una straordinaria fedeltà, il disco è dedicato alla memoria di Paolo Carù che per primo scoprì il talento dell'artista facendolo conoscere al pubblico italiano.
Thom Chacon ha esordito, a livello internazionale, nel 2012 con l'album omonimo. Sono passati cinque anni da quel disco e c'era una certa aspettativa. E Blood in The Usa mantiene tutte le promesse e va anche oltre. Un piccolo grande disco da parte di un cantautore che è cresciuto in modo inaspettato. Blood in the Usa è un disco puro, dylaniano, con le radici giuste ed una manciata di canzoni superbe, canzoni che crescono ascolto dopo ascolto. Le radici di Thom sono classiche ( oltre a Dylan, Prine, Cash, Kristofferson, Lucinda Williams ) e le canzoni belle, di una bellezza adamantina. E poi Thom ha anche una bella voce, profonda, espressiva, intensa. Versione con il testo a fronte: inglese e italiano. Da scoprire assolutamente.
Thom Chacon è un esordiente ( ha già fatto due dischi, ma per pochi ) e si presenta con un album di folk rock elettrico che si rifà a Bob Dylan e John Prine. Queste sono le sue radici e lui non ne fa mistero. Usa la sezione ritmica di Dylan (Recile e Garnier) e mette sul piatto una serie di ballate degne dei suoi due padri putativi. Gran bel disco, canzoni intense e decise, strumentate con gusto. E poi Thom ha anche un bella voce, usa l'armonica e, in alcuni brani, ci sembra proprio di sentire John Prine. Già considerato uno degli esordi dell'anno, grandi recensioni sul Web.