quella che watt, un critico della letteratura, racconta in queste pagine e` la storia di un pezzo essenziale dell`immaginario collettivo comune. a cavallo tra il cinquecento e il settecento, l`europa assiste infatti alla nascita di quattro miti fondativi della sua cultura moderna. le versioni originali di tre di essi - faust (1587), don chisciotte (1605) e don giovanni (1620 ca.) presentavano intrecci dagli esiti tutt`altro che rassicuranti: faust e don giovanni finivano all`inferno e don chisciotte era oggetto continuo di scherno e derisione. il loro destino ultimo rifletteva in sostanza l`anti-individualismo del loro tempo. ma ecco che un secolo dopo daniel defoe da` vita a robinson crusoe, personaggio che per la prima volta rivela una piu` positiva considerazione dell`individuo, divenendo simbolo di comportamenti sociali, economici e religiosi del tutto nuovi. qualche decennio ancora, e all`inizio dell`ottocento, l`interpretazione di queste quattro figure centrali dell`immaginario occidentale muta radicalmente: il romanticismo le ricrea come personalita` eroiche, oggetto di ammirazione. da allora in avanti, i quattro personaggi incarneranno le problematiche tipiche dell`individualismo moderno: la solitudine, il narcisismo, e le rivendicazioni dell`io contro le pressioni della societa`. in ultimo, la rielaborazione dei quattro miti a opera di grandi geni quali rousseau, goethe, byron, dostoevskij, li connota definitivamente come miti laici per antonomasia. |