Cappelli Editore, 1979, IT. Le resistibili imprese di Jacovacci e Busacca (Alberto Sordi e Vittorio Gassman) - eroi della paura nello scenario kolossal della prima guerra mondiale, infine eroi alla lettera, loro malgrado - non potevano passare inosservate ai nostri comandi militari, fin dal primo semplice annuncio della loro prossima rappresentazione. Così la "commedia all'italiana", che aveva ormai cominciato a inoltrarsi nei contenuti dapprima dolenti e lirici del migliore neorealismo, trovò coerenti antefatti nella lotta condotta dal produttore e dagli autori per ottenere autorizzazioni e aiuti in armi e mezzi da impiegare per finta allo scopo di farli risembrare veri. Un giovane sottosegretario alla difesa, poi ministro della stessa, Giulio ANdreotti, si mosse negli eventi con graduale diplomazia, finchè la storia trovò il suo lieto fine e il film di Monicelli il suo Leone d'Oro. Era il 1959 a Venezia. In questo volume della commedia c'è tutto: l'antefatto e il racconto puntuale del film. |