l`occupazione nei settori culturali e creativi in europa, incluso settore delle performing arts, e` cresciuta negli anni della crisi, mentre calava nel resto dell`economia. a uno sguardo piu` ravvicinato e attento, emergono tuttavia le difficolta` del settore, accentuate dalla crisi economica, dalla contrazione dei consumi e dalla riduzione del sostegno pubblico. la precarieta` e` sempre piu` diffusa, l`accesso alla professione e` tortuoso, manca la consapevolezza dei propri diritti e dunque la possibilita` di difenderli. queste difficolta` si inseriscono in una trasformazione piu` profonda e generale dell`idea stessa del lavoro e, in particolare, del lavoro intellettuale. per certi aspetti le peculiarita` che caratterizzano da secoli il settore anticipano questa mutazione, per altri la amplificano. "attore... ma di lavoro cosa fai?" va al cuore di queste contraddizioni a partire da una panoramica del mercato del lavoro, con particolare attenzione alla performance e alle arti partecipative, oltre che da una attenta analisi dei contratti nazionali siglati di recente. affrontando questi temi si evidenziano le specificita` delle imprese culturali e del terzo settore, dalla compagnia tradizionale alle diverse forme di autoimprenditorialita`. emergono le lacune della politica e la necessita` di nuove modalita` di formazione e accompagnamento al lavoro e di una profonda riforma del welfare del settore, anche sulla base del confronto con il contesto europeo. il nuovo codice dello spettacolo potrebbe essere l`occasione per dare al lavoro nello spettacolo la centralita` e la dignita` che merita. |